L’imperfetta (2016)

Scotti Carmela

Per Catena la notte è sempre stata un rifugio speciale. Un rifugio tra le braccia di suo padre, per disegnare insieme le costellazioni incastonate nel cielo, imparare i nomi delle stelle più lontane e delle erbe curative, leggere libri colmi di storie fantastiche. Ma da quando suo padre non c’è più, Catena ha imparato che la notte può anche fare paura e può nascondere ombre oscure. L’ombra delle mani della madre che la obbligano al duro lavoro nei campi e le impediscono di leggere, quella degli occhi gelidi e inquieti dello zio che la inseguono negli angoli più remoti della casa. Le sue sorelle sembrano non vederla più e il ricordo del calore dell’amore di suo padre non basta

A propos de l'auteur :

Scotti Carmela :

Carmela Scotti si è diplomata in pittura e fotografia all’Accademia di Belle Arti di Palermo. Ha vissuto a Palermo, a Roma e a Milano, lavorando come cameriera, operatore sociosanitario in una casa di riposo, telefonista, commessa e insegnante di fotografia. Con L’imperfetta è stata finalista della ventisettesima edizione del prestigioso Premio Calvino. Attualmente vive in Brianza e collabora con i settimanali Cronaca Vera e Tu Style.

La maison d'édition :

Garzanti :

La casa editrice Garzanti fa parte del Gruppo Editoriale Mauri-Spagnol (GEMS). È una delle più antiche e prestigiose case editrici italiane. La casa editrice delle Garzantine, dei Grandi Libri, della grande narrativa e della saggistica di qualità. Dei libri di Gadda e Pasolini, Magris e Mancuso, dei romanzi di Amado, Camon,…

4|5
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  • Leggere insieme
    31 janvier 2017

    Romanzo dal ritmo impeccabile, ora veloce, ora spezzato come spezzata è la vita di Catena, sia vittima che carnefice. La struttura narrativa definisce in maniera diversa i due filoni temporali del racconto, sottolineata anche da una grafica diversa, che ci accompagna tra il passato rappresentato dalle vicende vissute da Catena. Straordinaria la scelta delle parole che sono dure, affilate, cattive quando la drammaticità e l’orrore della scena lo richiedono e invece tenere, delicate e amorevoli quando Catena rivive i brevi momenti di dolcezza della sua tragica e brevissima vita. Linguaggio poetico e musicale, che arricchisce il racconto di immagini delicate e bellissime, con ricorrente uso di termini aulici sia italiani che dialettali che danno al testo le sembianze di una ballata medievale, che affascina e trascina dalla prima pagina all’ultima e che, nei tratti dove il racconto è quasi sommerso dall’orrore, ci richiama alla mente la drammaticità della Ballata degli Impiccati di François Villon