Il nome dell’isola (2016)

Greco Fabio

L’esordio originale e potente di Fabio Greco edito da Autori Riuniti, la prima casa editrice composta esclusivamente da autori. Perché quel lembo di scogli e di terra, aggredito dal mare, prende il nome di Isola di Pazze? Sulle coste del Salento, un piccolo isolotto è il pretesto per una narrazione densa e prismatica. Terreno di conquista per Messapi e Tarantini; casa degli umanissimi pesci spada; sede in pieno ‘800 di un esperimento psichiatrico su donne – pazze, appunto – lasciate in balia delle onde e della loro malia. Masello, il protagonista del romanzo, scultore di cartapesta, si muove dentro queste storie, inseguendo i fili della tradizione e avvicinandosi alla Storia che tutto abbraccia. Fino all’incontro con Mariabbondanza, una venere di cui si innamora e che pare provenire dal passato più antico. In una lingua nuova, magmatica ed evocativa, Fabio Greco, al suo esordio, racconta una storia dal tempo sospeso e dal sapore forte del Mediterraneo.

  • - Année de publication : 2016
  • - Pages : 125
  • - Éditeur : Autori Riuniti
  • - Langue : Italien

A propos de l'auteur :

Greco Fabio :

Fabio Greco nato a Saronno nel 1977, ha vissuto per molti anni a Ugento, nel Salento. È un biologo e vive e lavora in Essex, Inghilterra. Ha pubblicato alcuni racconti per la collana “Le meraviglie di Milano” di Guerini e Associati, nata da un progetto di Luca Doninelli e del Centro Culturale di Milano. Tra questi, merita una menzione il racconto “Milano è una cozza”, presente nell’omonima antologia. Questo romanzo è stato finalista del Premio Calvino 2014 col titolo “Genti a cartapesta”.

La maison d'édition :

Autori Riuniti :

Autori Riuniti è l’unica casa editrice italiana fatta solo da autrici e autori. Pubblica libri e e-book di narrativa e saggistica. Gli autori pubblicati sono parte attiva del progetto e collaborano alla gestione della casa editrice.

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  • Leggere insieme
    31 janvier 2017

    Romanzo scritto in una lingua impastata di dialetto salentino, barocca e ridondante, coniata dall’autore operando una fusione innovativa fra forme e vocaboli di questo e di altri dialetti della penisola con l’italiano, lingua poco comprensibile che ben si adegua tuttavia all’atmosfera fantastica e onirica che avvolge gli eventi. Il tema dominante è la vita sul mare con le sue tradizioni e leggende e le vicende sono ambientate nel Salento di fronte all’isola di Pazze in un’epoca non definita, ma relativamente moderna. L’autore si diletta facendoci compiere un viaggio a ritroso nelle remote leggende, talvolta a fondo storico, che concernono il Mediterraneo e il sud della Puglia. Pare tuttavia che questo sfondo mitico nell’immaginario dell’autore si affianchi a un patrimonio letterario non sempre riferibile a quel lembo d’Italia. Sorge spontaneo evocare Il Vecchio e il mare, Moby Dick, forse Il vecchio che leggeva romanzi d’amore; anche la scena finale burlesca della sepoltura del vecchio Luigi Za può rammentare la visione delirante e grandiosa del funerale di Claire di Le Serve di Genet.